STARE AL MONDO: UN GIOCO DA BAMBINI?

Jacques Tati alle prese con la creatività
CICLO BREVE DI LEZIONI DI GRUPPO PER CAREGIVER (GENITORI, NONNI, ALTRI) O CURIOSI INDIPENDENTI
Il movimento è vita. La vita è un processo. Migliora la qualità del processo e migliorerai la qualità della vita stessa. Moshe Feldenkrais
La postura è esporsi alla vita. Livia Chandra Kandiani
Le 5 lezioni di gruppo di Consapevolezza Attraverso il Movimento® del Metodo Feldenkrais propongono l’esplorazione di semplici movimenti funzionali all’agire nel mondo (lo ‘stare al mondo’ del titolo del ciclo) che riguardano la vita del bambino così come quella dell’adulto. In che senso riguardano anche la vita dell’adulto?
Iniziamo a dire che durante le lezioni non si tratterà affatto di scimmiottare, né di immedesimarsi con il bambino/a che c’è in noi, o fuori di noi; sarà piuttosto un riattivare i processi di apprendimento che, da bambini, accadono in modo spontaneo.
In che modo un adulto può ricominciare ad ‘imparare attraverso il corpo’, il movimento? Secondo il Metodo Feldenkrais, andando a esplorare i propri movimenti naturali, lontano dagli automatismi o dalle soluzioni tecniche; anche, attraverso l’ascolto, la capacità di trarre vantaggio dalle prove ed errori, liberi da obiettivi e traguardi… Sono queste alcune delle peculiarità fondamentali dell’apprendimento organico, che il Metodo rimette in moto a qualunque età e condizione psicofisica.
Scopriremo qualcosa sull’apprendimento, e sul movimento, su cui forse non avevamo opinioni oppure le avevamo ma discordanti: ad esempio, che le tappe evolutive sensomotorie del bambino [venir seduti, gattonare, camminare, ad esempio, fino alla coordinazione nei movimenti più sottili] non sono affatto scontate per tutti i bambini allo stesso modo, e non è detto che sia meglio che avvengano entro determinate tempistiche – che rispondono, in generale, più alle attese e desideri di genitori/parenti/società, che non del bambino. Nel processo di smobilitazione delle nostre credenze sull’apprendimento/movimento ci verrà il dubbio, infine, che non sia così augurabile che tali tappe vengano ‘bruciate’. Di fatto, come sentirete voi stessi durante le lezioni proposte, diverrà davvero opportuno coltivare una visione rispettosa, aperta e curiosa del movimento, alla ricerca della qualità e nel rispetto dei limiti che ci caratterizzano in un dato momento.
Ancora, vedremo che le ‘sfide motorie’ che preludono a una tappa evolutiva del bambino (tipo il gattonare prima del camminare) e che ci sembrano distanti e superate – per noi adulti, che siamo già in piedi (!) … addirittura alcuni sciando, arrampicando – sono in verità esperienze ancora ‘da scoprire’, bacini preziosi di possibilità di apprendimento. Sappiamo venir seduti, camminare, correre, naturalmente… Ma chi di noi lo fa ponendo attenzione alla qualità/fluidità/efficacia del proprio movimento? Sovente ci portiamo dietro abitudini disfunzionali che ci causano dolori (mal di schiena, dolori alle ginocchia); ancor più grave, abbiamo perso qualsivoglia attrattiva ad esplorare il nostro modo unico di stare al mondo.
Quello che il Metodo Feldenkrais può mostrarci, se lo mettiamo in atto, è che nuove esplorazioni motorie non sono affatto precluse, relegate in un’età infantile; possono, invece, essere avviate per continuare ad imparare proprio da dove avevamo smesso. Il Metodo ci conduce a ‘mettere le mani’ – le orecchie, gli occhi, il naso… il tronco, i piedi, le gambe – in quel tipo di vissuto che ci scopriamo ammirati a guardare nei bambini e che, sorprendentemente, è ancora vivo e disponibile in noi.