Ciò che state per leggere è una piccola sequenza di brani dedicati al cambiamento che trovate nelle pagine del bellissimo libro di Ruthy Alon Il Metodo Feldenkrais.
Questo libro è secondo noi un lavoro importante, per la comprensione del Metodo e delle sue caratteristiche peculiari, senz’altro, ma anche come testimonianza di una donna che ha dedicato al feldenkrais la sua vita: un’insegnante speciale, dai passi felini e la voce ammaliatrice, oggi ottuagenaria incantevole.
Felden be Good augura a tutte le sue lettrici e lettori il cambiamento che sperano si compia nel nuovo anno. [per la foto in alto, v. ‘Foto del mese’ alla pagina ‘Blog’; ringraziamo Emanuela Mae Agrini per la bella foto d’Auguri – qui sotto – scattata a Lurgan, in Nord Irlanda]
“Ogni cambiamento è percepito all’inizio come una dissonanza e abbiamo la tendenza a rifiutarlo totalmente. […] Tutti noi vogliamo cambiare. Ma siamo veramente disposti a perdere la facilità automatica dello stile che ci è familiare? Può il cambiamento essere così organizzato da non comportare una perdita di identità? Il rischio di una perdita di identità richiede un metodo che sia in grado di procedere gradualmente, con cautela.
Feldenkrais parlò spesso delle riserve che nutriva nei confronti di chi vuole produrre di colpo dei grossi cambiamenti.
Insistette spesso sulla virtù di mantenere il senso delle proporzioni, di non cambiare nulla né in misura eccessiva né troppo presto, di procedere con intelligenza e delicatezza, in modo che la stranezza del divario non diventi un nuovo problema che preclude ogni miglioramento.”
“Lasciate che il cambiamento diventi familiare.
Quando siete in piedi dopo una lezione e non riconoscete la persona che è dentro di voi, ci vuole molta umiltà per sopportare la dissonanza senza affrettarsi e correggerla, senza cercare di intervenire, limitandosi ad ascoltare e avvertire che cosa il cambiamento stia producendo in voi.
[…] Fate attenzione a quei cambiamenti che urtano la vostra consapevolezza, e studiate bene le loro qualità. […] Cercate delle sensazioni di benessere in tanta stranezza. la cosa più semplice è portare il vostro nuovo Io a fare una passeggiata. Questa volta non vi costringete a camminare nel modo in cui l’avete fatto per tutta la vita. Aspettate e lasciate che un nuovo modo di camminare emerga dall’interno.”
“Integrare i cambiamenti nella vita di tutti i giorni.
[…] Certi cambiamenti, per loro stessa natura, sono applicati direttamente nella vita di tutti i giorni. È come imparare ad andare in bicicletta: una volta che avete imparato, non è necessario che facciate della pratica, sapere andare in bicicletta diventa un bene stabile, per tutta la vita. […]
Così come quella donna che per tutta la vita aveva camminato tenendo i piedi rivolti all’esterno, si alza alla fine della lezione e si mette a camminare normalmente, con le dita dei piedi che non perdono più tempo ed energie a deviare lateralmente. A differenza di come erano soliti fare, ora i suoi piedi vanno d’accordo con la direzione in cui cammina.”