Il 24 ottobre scorso, in una piazza della periferia nord di Matera, ho avuto l’occasione di ‘vestire una colonna’. Sono stata invitata a partecipare a un progetto di riqualificazione urbana riguardante Piazza degli Olmi, una piazza materana abbastanza desolata e contornata da grigie colonne in cemento. Il titolo del progetto era, appunto, Vestire una colonna. Singoli cittadini, associazioni, la scuola di Piazza degli Olmi hanno vestito una colonna e proposto una attività per rigenerare la piazza. La mia idea è stata quella di proporre il Metodo Feldenkrais® per apprendere a migliorare il rapporto con se stessi, con gli altri e con l’ambiente in cui si vive. Ho presentato, così, a un’azione adatta a essere eseguita in una piazza: passare dalla posizione seduti a quella in piedi.
Ho intitolato la mia piccola performance Verso le stelle e ho addobbato la colonna con una stella fissata sulla sommità e una spirale di spago e fogli con le immagini di un uomo che raggiunge, partendo da terra, la posizione eretta. È stato tutto molto semplice: io seduta su uno sgabello, davanti a me le persone che avevano vestito le altre colonne e altri abitanti del quartiere con i loro figli, alcuni dei quali frequentanti la scuola che si trova proprio sulla piazza e dalla quale è possibile ogni giorno ammirare le squallide colonne, che solo nel pomeriggio del 24 ottobre avevano assunto un aspetto ridente e piacevole da osservare.
Nel silenzio attento del pubblico, mi sono alzata dallo sgabello seguendo le indicazioni della I Lezione, ‘Il legame dinamico tra la posizione eretta e la posizione seduta’ (pp. 95-97, da Conoscersi attraverso il movimento di Moshe Feldenkrais).
Ho visto una bambina di fronte a me che seguiva i miei movimenti divertendosi e ho sentito un signore che alla fine, alzandosi, ha detto: – L’ho fatto troppo in fretta e di scatto.
Perché, per la maggior parte delle persone, passare dalla posizione seduti a quella in piedi richiede sforzo? Raggiungere la posizione eretta, sentire la verticale che attraversa il nostro corpo lungo la colonna vertebrale e prosegue in alto, verso le stelle, e in basso verso il centro della Terra, non richiede sforzo. Una sezione del nostro sistema nervoso, una delle più vecchie, controlla e organizza la posizione eretta. Questa parte, deputata al mantenimento della posizione eretta, è sicuramente più vecchia del sistema volontario ed è, anche fisicamente, situata al di sotto di esso.
Ci si può alzare dalla sedia senza sentire sforzo se si apprende a riconoscere quando, nell’alzarsi, il vecchio sistema di controllo e quello volontario interferiscono tra loro.
Per me studiare la lezione indicata è stato un modo per prendere consapevolezza di quello che accade nel corpo in un’azione abituale e semplice. Imparare ad alzarmi dalla sedia senza sforzo muscolare, fluidamente, con un movimento leggero e sempre più facile è stata una conquista che mi sembrava importante comunicare agli altri. Da quello che le persone presenti nella piazza mi hanno poi riferito ho compreso che il movimento ‘si contagia’ – e vedere la bambina muoversi ne è stata la testimonianza più spontanea.